Sono mamma grazie alla Fivet: Valentina Mannai si racconta

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Di tutti i diritti delle donne, il più grande è quello di essere madre.
(Lin Yutang)

Conosco Valentina da un sacco di tempo, non siamo tanto intime, ma abbiamo un legame particolare: ci basta un divano, metterci comode e aprirci l’un l’altra! E’ strano perché solitamente queste cose accadono con le amiche più strette, ma a me succede con lei, credo si chiami chimica o viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda… non saprei.

Comunque in linea di massima sappiamo bene o male tutto l’una dell’altra.

So ad esempio che è una gran brava moglie, che si è perdutamente innamorata a prima vista di suo marito Alessandro. So che è una brava figlia e che è  tanto amata dai suoi genitori.

Credo che gran parte della estrema educazione, bontà, solarità ed empatia che la distinguono, siano proprio merito del suo papà e della sua mamma.

Il colpo di fulmine

L’amore bussa all’improvviso per Vale e si chiama Alessandro! Un amore forte e travolgente che li porta nel giro di 18 mesi a convolare a nozze.

Alessandro e Valentina

Valentina e Alessandro

Valentina e suo papà Gianni

Un matrimonio fortemente voluto dai due e totalmente appoggiato dalle famiglie che subito si sono fatte travolgere da questo profondo amore.

Come gran parte delle coppie la ricerca di un figlio è quasi naturale.

I due ci provano, per un bel pò di tempo, ma purtroppo non sempre la natura risponde alla nostra chiamata.

E così per Valentina inizia un periodo frustrante che condivide sicuramente con suo marito.

Troppa la voglia di dare un volto a questo amore, troppa la voglia di diventare Madre. Iniziano a susseguirsi sogni in cui si vede in attesa: ” non immagini quanto sia devastante svegliarsi dopo esserti vista con la pancia e capire che era solo un sogno” dice.

Il grande aiuto della Dottoressa Michelotto

E’ stata proprio la Dottoressa ad aiutare Valentina ad affrontare questa situazione. Dato che sia lei che suo marito stavano davvero cominciando a diventare insofferenti consiglia loro di rivolgersi a dei medici specializzati.

Il primo passo è quello di effettuare tutte le varie analisi e poi sottoporsi ad una accurata visita.

E’ la Dottoressa Cau, nella sede dell’ospedale MIcrocitemico di Cagliari, ad assistere Valentina in questa fase in cui si sceglie di ricorrere all’inseminazione artificiale.

Inizia così un percorso fatto di iniezioni di ormoni, aumento di peso e umore altalenante. Il tutto mentre viene a mancare l’amato nonno di Valentina.

Si fa una prima inseminazione che non va purtroppo a buon fine, e si deve ricominciare tutto da capo.

Anche la seconda però non da i risultati sperati e così Valentina e Alessandro scelgono di frenare un attimo. Vanno in vacanza, cercano di ricaricare le forze e l’umore e di non pensare a nulla se non a loro stessi per un pò di tempo.

Vale e Ale

La decisione di ricorrere alla Fivet

Al rientro dalle vacanze, la decisione di ricorrere alla Fivet.

L’acronimo FIVET (Fertilizzazione In Vitro con Embryo Transfer) è utilizzato per definire una tecnica di procreazione assistita tra le più comuni: si tratta di una fecondazione in vitro dell’ovulo con successivo trasferimento dell’embrione così formato nell’utero della donna.

La procedura si divide in varie  fasi:

Alla donna vengono somministrati per via intramuscolare o sottocutanea dei farmaci (gonadotropine) finalizzati all’iperovulazione cioè allo sviluppo di più follicoli e quindi di un numero maggiore di cellule uovo (nel ciclo spontaneo ne viene prodotta di solito una sola), di modo che possa essere prelevato un numero maggiore di ovociti. La paziente viene sottoposta ad un monitoraggio teso a individuare il momento adatto a condurre a maturazione gli ovociti (ad esempio con la somministrazione di gonadotropine corioniche). Si procede quindi all’aspirazione ecoguidata dei follicoli, al fine di recuperare gli ovociti maturati;

Il liquido follicolare viene esaminato in laboratorio e ne vengono recuperati gli ovociti ritenuti idonei alla fecondazione in base alla sola osservazione morfologica degli stessi, eseguita al microscopio. I gameti, cioè il seme maschile e l’ovocita della donna, vengono collocati insieme in un apposito recipiente affinché uno spermatozoo penetri nell’ovocita. Vengono a volte utilizzate delle tecniche di fertilizzazione assistita come l’ICSI (Intracytoplasmatic Sperm Injection, o iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo), tramite la quale lo spermatozoo viene iniettato direttamente nel citoplasma dell’ovocita;

L’embrione così formatosi viene introdotto in utero per via vaginale, normalmente entro 72 ore, nella speranza che si annidi, cioè che “metta radici” nella mucosa uterina (endometrio) e possa ricevere dalla donna alimento, calore ed energie per continuare a svilupparsi.(fonte Wikipedia)

Il sogno si avvera

L’embrione attecchisce! Valentina si sente mamma, ma non dice nulla a nessuno. Aspetta le analisi, ma in cuor suo sa già che qualcuno sta vivendo in lei, una madre lo sa.

La voglia di festeggiare però è tanta e appena Alessandro ritira le analisi della moglie che aspetta fuori dal laboratorio, le lacrime di lui presto confermano ciò che Valentina sente ormai da un pò.

Il loro sogno si avvera: diventeranno genitori.

Quasi Niccolò

Sarà una gravidanza non facile, ci saranno dei periodi stancanti, un distacco di placenta che farà tremare tutti, ma per fortuna tutto va per il meglio.

E nonostante lo spavento per la caduta di papà Alessandro e la posizione podalica assunta dal piccolo a pochi giorni dal parto, l’8 luglio del 2016 viene al mondo un bellissimo biondino di nome Niccolò.

Niccolò

Avrei potuto scrivere tanto su questa storia, avrei potuto dilungarmi e smielare all’infinito. Ma credo che questa splendida famiglia non abbia bisogno dei miei contorni romanzeschi. Sono amore allo stato puro, quando li incontrate per strada vedete davvero tanti cuoricini che gli girano intorno.

La Famiglia Porcu

Valentina come donna aprendosi a voi miei cari lettori, vuole far capire che ci sono tanti modi per diventare madre e per essere madre. Vuole far capire alle tante donne che magari si sentono frustrate o si vergognano di dire che hanno avuto bisogno di aiuto per poter dare alla luce un figlio, che non c’è nulla di cui vergognarsi se la natura non sempre risponde al nostro desiderio.

Per inseguire un sogno, alla fine la cosa indispensabile è solo essere circondati da tanto immenso meraviglioso amore.

Mamma Vale e Niccolò

 

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