Regionali Sardegna, Conosciamo Rossella Pes
Abbiamo bisogno di farci un’idea, di vederci un po’ più chiaro.
Mai come questa volta credo che ci sia bisogno di un vero e proprio cambio di rotta.
Non devono necessariamente cambiare le persone, ma l’impegno e la buona volontà dei candidati deve prendere il sopravvento sul vecchio modo di fare politica.
Quest’anno possiamo già dare una nuova connotazione al nostro consiglio regionale, abbiamo uno strumento importantissimo quello della doppia preferenza di genere.
Diamoci una possibilità, uniamo la forza e la passione delle donne per dimostrare a chi ancora avesse dubbi che se ci lasciano lavorare siamo capaci di grandi risultati.
Leggiamo cosa ci ha confidato Rossella Pes.
Chi è Rossella Pes?
R: Io sono me stessa, so di essere una persona leale. Chi mi conosce mi sa appassionata, impegnata e razionale.
Credo ancora nell’Uomo e nell’umanità; penso che tutti dobbiamo contribuire al bene comune e abbiamo un dovere morale affinché questo si realizzi. lo credo e mi impegno ogni giorno per questo a lavoro, in famiglia e nella società.
Credo in me stessa e nelle persone che amo. Diceva la canzone “nessuno è un’isola”, lo credo profondamente anch’io e credo che tutti insieme possiamo rendere la nostra isola bellissima.
Ho seguito studi classici e artistico/umanistici, e son mi sento particolarmente legata all’arte. In un certo senso ci son cresciuta, nei musei.
Mio padre, ora in pensione, era fotografo prima per l’archeologico poi per la pinacoteca e io ho avuto la fortuna di crescere in mezzo a questa inestimabile bellezza. Da mia madre ho preso il senso della Giustizia.
Ricordo che guardava tutti i telegiornali e dopo averli ascoltati diceva: ora mi son fatta un’idea. È morta quando avevo diciott’anni, l’anno della mia maturità, purtroppo non soltanto scolastica. E presto ho fatto i conti con me stessa. Per fortuna, non ho mai perso la visione positiva del mondo che lei mi ha trasmesso.
Dal 2003 lavoro per Sky, prima come operatrice telefonica e poi come Team Leader; ho lavorato per diversi anni a Milano seguendo dei progetti per la mia azienda, ma la necessità e la voglia di tornare ha sempre vinto su tutto.
Perché hai scelto di candidarti?
R: Perché è giusto così. Troppo spesso abbiamo atteggiamenti egoistici, e io non voglio essere così.
Avrei potuto declinare l’offerta, tirare i remi in barca e riposarmi. Ma ogni giorno scelgo di essere una donna che non si tira indietro, e so quando una cosa è giusta.
L’impegno, in questa campagna elettorale, è tanto, perché tanto c’è in ballo. Il contesto storico richiede persone preparate, generose e che vogliano realmente mettersi al servizio della comunità e io penso che potrei fare la differenza.
Di una cosa son certa: che le mie azioni saranno dettate dalle mie forti convinzioni su ciò che è bene comune e che a prescindere da come andranno le elezioni continuerò a impegnarmi per una Società migliore e per i diritti di tutti.