Regionali Sardegna, Conosciamo Alessandra Pinna
La Frack Magazine è impegnata su più fronti in questi giorni, ma non abbiamo perso di vista le elezioni imminenti in Sardegna!
Torna quindi lo spazio dedicato alle candidate Donna della nostra regione, abbiamo il piacere di ospitare Alessandra Pinna, Sassarese di nascita ma Quartese d’adozione, leggiamo la sua bella proposta per una Sardegna migliore!
Chi è Alessandra Pinna?
A: Ho 41 anni, sono nata a Sassari e vivo a Quartu Sant’Elena fin dalla nascita da padre sassarese e madre di Osilo in provincia di Sassari.
Dopo il liceo classico, nel 2000 ho conseguito la laurea in odontoiatria, e ho iniziato a esercitare la professione di odontoiatra fin da subito, con un’attenzione costante per lo studio di nuove metodologie e continui corsi di aggiornamento a livello nazionale ed internazionale.
La passione, la disponibilità organizzativa, lo spirito imprenditoriale hanno accompagnato questi quasi 20 anni di professione, muovendomi costantemente tra i miei studi di Cagliari e di Iglesias sino a creare nel 2014 il progetto Alfadental.
Una crescita che ha corso parallela alla dedizione ininterrotta per la casa editrice, Alfa Editrice, fondata dalla mia famiglia, che oggi, dopo oltre 40 anni di pubblicazioni, continua ad essere un progetto editoriale basato sulla diffusione della storia, cultura e lingua sarda come strumento di nuova consapevolezza identitaria.
Sono anche presidente dell’associazione culturale Laras – Suoni e parole di Sardegna, nata per realizzare nuove condizioni di apprendimento della lingua e cultura sarda, e per riallacciare i legami dei cittadini sardi con le proprie radici storiche e culturali.
Laras vanta la realizzazione di eventi come Stòrias de Comunidadis e Poita in Sardu? su tutto il territorio sardo.
Perché hai scelto di candidarti?
A: Intestardirsi per un sogno, dedicare il proprio tempo a farlo crescere, condividerlo con il sentimento e la volontà dei propri amici, sono queste le ragioni che oggi, a 41 anni, mi hanno portato a candidarmi.
Da troppo tempo la nostra Isola subisce i danni e le pesanti servitù di governi schiacciati da interessi e da affari estranei al nostro territorio.
Occupazioni militari ed economiche. Industrie del veleno. Spopolamento continuo e giovani che lasciano la nostra terra.
Sfruttamento del nostro ambiente. Malasanità. Disoccupazione strutturale. Multinazionali delle armi. Entrate sottratte ai sardi perché trattenute dallo Stato Italiano.
Fisco opprimente. Il mostro della burocrazia che schiaccia le nostre imprese e il nostro commercio.
Su ognuna di queste voci dobbiamo capovolgere quello che è accaduto fino ad oggi. E dobbiamo farlo partendo da ciò che siamo.
Il 24 febbraio ci sono tre parole per le quali dobbiamo batterci.
Diritti. Indipendenza. Libertà.
Tre strade che dobbiamo avere il coraggio di percorrere. Per restituire dignità alle nostre vite, alla nostra terra, al nostro presente. Senza paura. Senza tentennamenti.
Diritti significa opportunità per tutti; ma anche giustizia sociale, solidarietà, cooperazione.
Significa muoversi senza vincoli: viaggiare da e per la Sardegna in una condizione di continuità territoriale vera, che sia riconosciuta a livello europeo, che non ci isoli dal resto del mondo.
Indipendenza significa libertà. Significa pensare, agire e vivere da cittadine e cittadini liberi di produrre ricchezza dalle nostre risorse;
liberi di parlare, apprendere e insegnare il sardo, di dire no a chi ci ha sempre voluti succubi di una cultura imposta dall’alto.
Liberi dall’indifferenza dello Stato Italiano.
Possiamo riassumere così:
I NOSTRI DIRITTI
Più infrastrutture e collegamenti interni
Più impresa e occupazione
Più incentivi al commercio
LA NOSTRA INDIPENDENZA
Meno fisco oppressore
Meno burocrazia
Meno tasse su lavoro e famiglia
LA NOSTRA LIBERTÀ
Valorizzazione della lingua sarda nelle scuole e nella società civile
Riconoscimento dello status di insularità in Italia e in Europa
Continuità Territoriale su merci e persone.
Se dovessi riprendere il titolo di un libro che come pochi hanno contribuito a sviluppare la mia coscienza politica, direi che in tutti questi anni, dalla mia infanzia fino ad oggi, a guidare ogni mia scelta e ogni mio percorso, sono state “Le ragioni dell’indipendentismo”.
Una frase, quella dello scrittore Antonio Simon Mossa, che porta con sé molti significati.
A cosa daresti priorità nel caso venissi eletta?
A: Sa lìngua sarda innantis de totu. Darei la priorità alla valorizzazione della lingua sarda nelle scuole e nella società civile per arrivare a un bilinguismo compiuto con:
- Inserimento della Lingua Sarda nello statuto regionale;
- Insegnamento obbligatorio della Lingua Sarda nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università di Cagliari e Sassari;
- Inserimento dell’indennità di bilinguismo in busta paga per tutti i dipendenti pubblici
- Obbligo per tutti i candidati nei concorsi pubblici della nostra Isola di conoscenza della Lingua Sarda scritta e parlata come requisito utile per poter superare gli stessi
La Zona Franca è il cardine di qualsiasi processo autonomistico e di sviluppo.
Come afferma l’avvocato Scifo, avvocato cassazionista, scrittore, storico e giurista, allievo del professor Edoardo Martino, uno dei massimi esperti in Sardegna in materia di normative comunitarie sulle zone franche, già segretario politico del Movimento Zona Franca Sardegna, abbinato alla mia candidatura, la Zona Franca istituita per la Sardegna con decreto legislativo n.75 del 1998 è un diritto acquisito ma colpevolmente non attuato.
Nei primi 10 giorni, in una prima fase iniziale, si attiveranno le procedure per l’attivazione della zona franca a Cagliari, che è già stata perimetrata. Poi a seguire si procederà con tutte le altre.
L’obiettivo è quello di istituire la Zona Franca Integrale, cioè l’unione tra la zona franca doganale, ovvero quella alla produzione per scopo di importazione e riesportazione, alla quale i Sardi hanno diritto ex Dlgs 75 del 1998, alle misure di riequilibrio insulare, ovvero le misure di abbassamento delle imposte dirette e indirette anche per i cittadini.
E soprattutto a quelle di effettiva continuità territoriale che permetta ai Sardi e ai non Sardi di poter giungere in Sardegna a prezzi modici, ovvero allo stesso prezzo degli spostamenti tra luoghi siti sulla Penisola.
La libertà è il mio traguardo. Ed è per questo che il 24 febbraio ho deciso di dare il mio contributo politico e culturale. Metterlo a disposizione sostenendo la lista di Sardi Liberi. Con la mia persona, le mie idee, il mio coraggio, il mio impegno civico e civile.