Mi chiamo Roberta Lai e ho un sogno da realizzare
Ho aperto questa pagina bianca di Word con l’intento di parlarvi di una delle mie più grandi passioni: il calcio e il mio amore per il Cagliari.
Improvvisamente, però, battendo a raffica sulla tastiera mi sono accorta di come stia crescendo sempre di più la voglia di realizzare il sogno che coltivo fin da quando ero bambina: diventare giornalista, scrivere.
Non so quando questa idea abbia iniziato a prendere corpo nella mia mente, so soltanto che in un diario segreto datato 2003/2004 scrivevo:
“Caro diario, mi chiamo Roberta Lai. Da grande voglio fare la giornalista, ma non di quelle normali. Voglio diventare come Giovanna Botteri e Monica Maggioni. Voglio scrivere dalle zone di guerra.”
Un desiderio piuttosto ambiguo e altrettanto ambizioso per una bambina che andava in terza elementare e leggeva libri per grandi, che aveva già come idolo Oriana Fallaci.
Sta di fatto che quel sogno è la mia vita, è ciò che mi fa andare avanti, è quello che nonostante le difficoltà e i mille ostacoli che troverò nel mio percorso sono disposta ad affrontare.
All’espressione “giornalista dalle zone di guerra” tutti rabbrividiscono, mi dicono che sono matta, mi chiedono: “Non preferiresti stare comodamente seduta in una redazione?”.
La mia risposta è semplice: No, la mia curiosità è tale da voler raccontare fino in fondo ciò che succede in quelle parti del mondo che crediamo così lontane solo perché non viviamo le loro stesse situazioni, voglio arrivare a scoprire la verità di tutto ciò che mi circonda, perché come diceva la mia Oriana:
“ Quasi niente quanto la guerra, e niente quanto una guerra ingiusta, frantuma la dignità dell’uomo”.
Ci sono momenti nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.
E io voglio parlare, parlare tanto, non mi importa quando questo accadrà o quanti sacrifici mi costerà. So soltanto che quando hai un sogno niente ti può fermare, d’altronde “La vita ha quattro sensi: amare, soffrire, lottare, vincere. Chi ama soffre, chi soffre lotta, chi lotta vince. Ama molto, soffri poco, lotta tanto, vinci sempre”.
E io voglio vincere.