Lac, storia di Giulia: antropologa del cibo

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lac staff

Oggi raccontiamo la storia di Giulia e del suo laboratorio Lac. Giulia è un’antropologa del cibo e ha aperto a Milano un posto in cui poter incontrare nuove culture e scoprire la passione per i mondi lontani dal nostro attraverso, il cibo, la cucina, ma soprattutto i racconti legati a questi temi, fatti da coloro che vivono questi paesi.

Lac: racconto di cittadini del mondo

Lac – Laboratorio di Antropologia del Cibo – è un posto nuovo e unico nel suo genere. Un vero e proprio progetto dove persone e cucina si incontrano per raccontare storie di cittadini del mondo per creare nuove connessioni.

Si trova a Milano, quartiere Giambellino. Uno spazio tutto “diverso”, come diverso è il modo di approcciarsi al cibo e alle sue mille sfaccettature.

lac staff

Ecco lo staff di Lac – Laboratorio di Antropologia del Cibo

“Ogni corso di cucina realizzato all’interno del laboratorio è come un libro in cui il maestro della serata racconta il suo paese con i suoi occhi, ma soprattutto con la sua esperienza”. Ha parlare è l’ideatrice e fondatrice di Lac Giulia Ubaldi. Giulia è anche l’organizzatrice del palinsesto d’incontri che si svolgono all’interno del laboratorio.

“Sono antropologa del cibo. Da anni lavoro sulla connessione che c’è tra le persone e ciò che mangiano. Durante uno dei nostri incontri quello che gli avventori possono scoprire è che un piatto, magari conosciuto seppur proveniente da un altro paese diverso dal proprio, potrebbe avere mille preparazioni diverse, con altrettante risultanti di sapore e storia diverse.”

Lac punta alla narrazione e allo scambio attraverso l’insegnamento di ricette che vengono da posti lontani, raccontate ed insegnate con l’esperienza di coloro che sono nati in quel paese o che da quel paese traggono le loro origini.

La cucina “canta-storie”

“Esatto! La cucina è il punto di partenza per raccontate storie. Lo fa attraverso gli occhi, le orecchie e le bocche dei nostri cuochi che mettono il cibo su un piedistallo, utilizzandolo come punto di partenza per poi andare a parlare d’altro e raccontare vicende del proprio passato, o confrontarsi con gli altri”.

Giulia ha messo insieme un’équipe di 40 chef, alcuni dei quali sono chef anche nella vita reale, mentre altri sono chef per passione. Minimo comun denominatore: qualità culinarie straordinarie e la voglia di raccontarsi.

Tutti gli chef di Lac sono migranti. Vengono da tutto il mondo e sono riusciti a creare un forte legame tra la loro tradizione e ciò che hanno trovato qui in Italia.

lac cucina come punto d'incontro

Lac è un posto in cui la cucina diventa punto d’incontro

“Il mio progetto fonde insieme il mio campo d’azione – ovvero l’antropologia, lo studio dell’uomo e delle sue tradizioni e culture – con una grande amore per il cibo che coltivo da sempre.”

Anche la storia di Giulia infatti mette in luce come l’amore per il suo lavoro e per le tradizioni, ma anche la passione per la terra riscoperta in Cilento, dove ha vissuto per un periodo, siano fattori che guidano l’animo di una persona verso la scoperta di se stessi attraverso ciò che è nuovo e diverso.

“Quello che voglio che nasca da Lac è il racconto del cibo da un punto di vista antropologico e culturale. Il cibo deve divenire punto d’incontro tra le persone”.

Giulia è anche giornalista e scrittrice e da sempre ha come scopo quello di utilizzare le storie ascoltate nel suo percorso di vita per accrescere il suo bagaglio culturale e quello delle persone con cui viene a contatto ogni giorno.

Punto focale: la qualità

Un’ultima cosa che Giulia ci tiene a sottolineare è che Lac punta anche alla qualità del cibo e a proporre un cucina di alto livello.

lac qualità del cibo

Lac è un posto in cui si riscopre anche la qualità del cibo

“Quello che voglio è che anche coloro che sono scettici su come il cibo possa è essere un tramite tra le persone escano da uno dei nostri corsi con lo stupore di aver imparato una nuova ricetta propostagli dall’esperienza di qualità della persona che gliel’ha insegnata. Voglio valorizzare tutte le culture e i prodotti ad esse legate. Voglio che tutti i prodotti del mondo, anche quelli più particolari, vengano resi unici, magari grazie anche all’unione di questi prodotti con ricette del nostro paese.”

Giulia infatti collabora con molte aziende del territorio. L’idea è quella di mettere in luce i prodotti del nostro paese e il loro utilizzo al di là delle classiche ricette nostrane, in un connubio che crea altre nuove storie, stavolta 2.0

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