Is Animeddas: l’Halloween Sardo dalle origini antiche
Halloween è arrivato! Ci siamo! Questa sera i bambini di mezzo mondo gireranno per le vie delle nostre città vestiti da mostri e fantasmi e ci rivolgeranno l’ormai famosa domanda: Dolcetto o scherzetto?
Si perché ormai la festa anglosassone si è diffusa un po’ in tutto il mondo e da qualche anno è festeggiata anche in Italia.
Non voglio entrare nel merito della scelta di ognuno di noi di festeggiarla o meno a seconda del proprio credo.
Per me si tratta di una semplice festa mascherata per bambini e non mina in alcun modo né la mia sensibilità ne quella dei miei figli.
Tra l’altro in pochi sanno che in Sardegna esiste una festa che ricorda per molti aspetti l’americana Halloween.
Si tratta del rito de Is Animeddas o Su Mortu Mortu, a differenza delle zone. Un rito, che mi raccontava mio nonno, iniziava qualche giorno prima della vigilia di Ognissanti, con la preparazione di dolci tipici della tradizione sarda che venivano dati in dono ai bimbi che bussavano alla porta.
Questi bimbi chiedevano: seus benius po is animeddas, mi das fait po praxeri is animeddas, seu su mortu mortu, carki cosa po sas ànimas. (Siamo venuti per le anime, mi fai un dono per le anime, Qualcosa per le anime).
Praticamente chiedevano dei doni per le anime dei morti. Potevano ricevere dolci tipici sardi come Pabassinas, Ossus de mortu o Pani de sapa. Ma andavano bene anche frutti di stagione come melagrane o arance.
Un’ altra similitudine tra Is Animeddas e Halloween era, la lavorazione delle zucche alle quali venivano intagliati occhi naso e bocca per fare scherzi e far spaventare i più piccoli.
Insomma, una tradizione davvero molto antica in Sardegna.
E allora stasera tutti prepariamoci a donare tanti dolcetti a tutti i bimbi mascherati!