Io Commercialista indifferente allo Stato, Intervista a Katiuscia Pani
Continua l’emergenza da Covid-19 e questi più che mai sono i giorni cruciali per capire se questa pandemia sta mollando la presa o continuerà a tenerci in pugno ancora per tanto tempo.
Oltre alla crisi sanitaria e umana c’è anche quella economica che tiene banco e sono tante le categorie preoccupate in questi giorni per il futuro del Paese.
Abbiamo raggiunto Katiuscia Pani, Dottoressa Commercialista e le abbiamo chiesto come sta affrontando questa situazione sia dal punto di vista lavorativo che dal punto di vista emotivo.
Questa emergenza da Corona Virus verrà sicuramente ricordata per la grande quantità di vite umane perse; ogni giorno le notizie che arrivano “dal Fronte” non sono per niente rassicuranti e ci lasciano un senso di impotenza verso l’immane perdita che stiamo subendo. Come ti fa sentire tutto questo?
Devo dire che mai e poi mai avrei immaginato che tutto ciò potesse accadere, non in Italia, ma nel mondo!
PANDEMIA una parola così grande da concepire, così lontana da noi, paesi occidentali evoluti, e invece?
E invece dimostra che evidentemente abbiamo sbagliato tutto!
Abbiamo creduto che il progresso potesse renderci immuni da nuove malattie, potesse proteggerci da qualsiasi cosa!
Abbiamo deciso di tagliare i fondi alla sanità, perché la prospettiva di vita aumentava e perché, dai su, che vuoi che accada!
Invece, la natura si ribella e ci fa riaffiorare i più primordiali istinti, quelli della sopravvivenza, che scatenano la paura, la diffidenza verso il prossimo.
Ecco quello che è accaduto alla comunità Cinese (che oggi invece ci aiuta a superare l’emergenza), infangati e insultati come untori, colpevoli di essere stati colpiti ufficialmente per primi dal nemico invisibile!
Si, tutto questo mi fa sentire impotente, perché mi rendo conto che anche io ho tralasciato tante cose presa dalla carriera, dalla frenesia quotidiana.
Anche se la mia famiglia ritiene di non averne risentito, io sono certa che avrei potuto dare di più. Le vite umane perse, penso per esempio ai camion militari con sopra le bare partire dai cimiteri e chiese di Bergamo, senza alcun familiare che potesse dare addio al proprio caro, come potranno elaborare il lutto, il distacco?
Noi possiamo ritenerci “fortunati”, sempre se la fortuna in questi casi esiste.
Sei una libera professionista e nonostante il numero mai così elevato di Decreti emessi in un così breve lasso di tempo, siete impegnati comunque in una grande quantità di adempimenti che non sempre sono chiari, cosa puoi dirci a riguardo?
Sì, sono una Commercialista, esercito ad Iglesias, ma abito a Carbonia. Dall’emanazione del DPCM del 04 marzo, per intenderci il decreto che ha chiuso le scuole fino a nuovo ordine, ho predisposto la chiusura al pubblico dello Studio, per tutelare me ed i miei amati Clienti, che per me sono la mia seconda famiglia.
Ero pronta, avevo capito la gravità della situazione, ma avrei sperato in una maggiore tutela per noi professionisti e per i nostri clienti!
Il 9 marzo decido quindi di rispettare il monito del Governo, resto a casa, cerco di organizzarmi, trasbordo le carte per non mancare negli adempimenti , che sono tanti, troppi, e mettere al sicuro da sanzioni i miei clienti.
Mi accampo, letteralmente, sul divano, a casa, convinta che si, dai, la cosa si risolverà presto, la settimana prossima ci ridaranno la libertà. Invece no. Non è accaduto!
Purtroppo la curva epidemica sale, si confinano città, regioni, il problema non è più degli altri, è nostro!
Si arriva al l’11 marzo, conferenza stampa nazionale del Presidente Conte: l’Italia è considerata zona arancione, tutti a casa e la maggior parte delle attività chiuse! La disperazione! I Clienti iniziano a chiamare, perché sì, al di la della consulenza tecnica, il più delle volte, in noi cercano conforto, voglio sentirsi dire che nonostante tutto non saranno soli che NOI ci saremo, che NOI non li abbandoneremo, che lo Stato ci sarà, che lo Stato ci consulterà per sapere cosa deve essere fatto, perché in fondo i tecnici siamo noi e i Consulenti del Lavoro, siamo noi accanto alle imprese.
Invece? Invece si arriva al 17 Marzo, si emana il DPCM n. 18, misure urgenti a sostegno dell’economia. Non ci interpellano, siamo tagliati fuori, scrivono un decreto quasi incomprensibile, con pochissime risorse, quasi ridicole, per chi è lavoratore autonomo e demanda alle regioni l’istituzione dell’ammortizzatore sociale che copre la maggior parte dei datori di lavoro: la cassa integrazione guadagni in deroga.
Sospende solo alcuni pagamenti e adempimenti, mantenendo burocratizzato il Paese, costringendo NOI professionisti a lavorare giorno e notte per dare risposte e sostegno alle imprese ed ai suoi lavoratori!
È il tuo lavoro, tu dirai, ma il mio lavoro è dare consulenza, soluzioni, non essere la passacarte di uno Stato che da tutto per scontato! Non siamo immuni dal contagio da COVID19, ma i nostri studi non sono stati chiusi, perché? Agevolano lo Smart Working, dicono loro, ma loro non sanno che mediamente una impresa ha 6 o 7 faldoni pieni di cartacce per la loro gestione e per adempiere a tutti i balzelli burocratici esistenti, non lo sanno, perché con noi non parlano.
Tu che hai a che fare anche con le Partite Iva, e tu stessa lo sei, pensi che il Governo abbia messo in atto delle misure soddisfacenti per far fronte anche alla evidente crisi economica che si sta venendo a creare?
No, il Governo è stato poco coraggioso! Capisco che non è facile governare, ma se scegli di farlo, lo devi fare senza remore, senza paura e per il bene di tutti! Annunciano un altro DCPM (e qui tremo) per il mese di aprile. Spero tanto che si pongano in essere misure serie, definite e contingenti! Occorre uno shock economico di misura, altrimenti molti commercianti ed artigiani non si riprenderanno!
Come stai vivendo la tua professione in un momento nel quale devi barcamenarti tra Smart Working, e il tuo essere mamma?
Ah! Che bella domanda questa! Ho una figlia di 8 anni che ama la cultura, soffre molto per la situazione ed è super stimolata dalla lettura e dalla visione di documentari di ogni natura, oltre che dalla didattica a distanza.
Noi siamo fortunati perché ci possiamo considerare benestanti, quindi in casa non mancano PC, tablet, Notebook, al contrario di altre famiglie che purtroppo sul punto non sono attrezzate.
Ma le infrastrutture? Io abito in periferia (Genna Corriga) e l’unica linea ADSL fornita è quella di Medianet Italia S.pa. Che, per quanto possa essere ottima, non è mai come la fibra ottica!
Come concilio con il mio essere mamma? Con molta fatica! Perché la concentrazione non è ottimale, perché gli adempimenti sono tantissimi, perché hai sempre paura di sbagliare, perché sì, siamo umani anche noi;
perché fai le nottate per dare risposte, perché sei talmente stanca la mattina che devi comunque badare alla casa, al pranzo, alla cena, ai figli. Ma questo non viene preso in considerazione, purtroppo!
La tua speranza?
La mia speranza è di riuscire presto a combattere questo mostro invisibile, ma per questo dobbiamo rispettare le regole, tutti, perché se non si muore di COVID19 si morirà di fame! Soprattutto perché chi è stato obbligato a chiudere l’attività, non ha alcun sostentamento!
Appena finirà tutto abbraccerò mio padre e mia madre che non vedo da quasi un mese, farò compere da quei commercianti che con dignità affrontano tutto questo, farò grandi passeggiate, andrò al mare: io non amo molto il mare, ma quest’anno accontenterò la mia bambina e ci andremo insieme!
Sarò più accorta nei confronti della natura, anche se già in casa abbiamo una linea green.
Spero che questa situazione dia a tutti, ma proprio a tutti, una lezione: siamo solo ospiti di questo pianeta, la natura si riprende sempre ciò che le togli.