Il Profumo della Mimosa, Premio il Litorale a Claudia Musiu

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Il profumo della mimosa

Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Claudia Musio all’evento dell’otto marzo Riflessioni sul femminile del quale vi ho già parlato!

Dolcissima e sorridente è un piacere ascoltarla e soprattutto mi ha incuriosita tantissimo il suo nuovo romanzo Il Profumo della Mimosa reduce dalla vittoria alla XXI edizione del premio letterario “IL LITORALE”

La Frack Magazine è riuscita ad intervistarla, leggete cosa ci ha raccontato:

LF: Claudia il tuo romanzo è stato appena premiato, quali sono le tue sensazioni?

il profumo della mimosaC: Quando ho saputo di aver vinto, ho provato una sensazione di entusiasmo, soddisfazione e orgoglio.
Devo dire che un po’ me lo sentivo, forse perché lo volevo con tutte le mie forze, forse per istinto, non saprei dirlo.
So con certezza che ho pensato a mia nonna, ai suoi sogni di ragazza, a quegli studi che lei aveva dovuto interrompere troppo presto, e sopratutto al fatto che il sacrificio viene sempre ripagato, anche dopo generazioni, perché se io sono ciò che sono, se svolgo con orgoglio un lavoro considerato da uomo e posso scrivere di donne, libertà e autodeterminazione, è anche grazie a mia nonna e a tutte le donne come lei che non si sono arrese a una società patriarcale che le voleva solo mogli e madri.
Io continuo a portare la sua bandiera e spero che anche il mio esempio serva ad aiutare altre ragazze a credere che nessuno può dir loro ‘Quello tu non sei in grado di farlo perché sei femmina’.
Questo premio mi riempie di orgoglio e spero che grazie ad esso il mio romanzo possa varcare il confine della Sardegna ed essere apprezzato anche fuori così come lo è nella mia terra.

LF: Il tuo libro è stato appunto ispirato da tua nonna, puoi dirci di più?

il profumo della mimosaC: Questo romanzo è ispirato e dedicato a mia nonna paterna, Lisetta Aramu.
E’ stata una donna forte, coraggiosa, che ha costruito un futuro diverso per sé e per i propri figli, grazie all’impegno sociale e politico.
Credeva fermamente nel diritto allo studio e nel fatto che la cultura fosse l’unica forma vera di riscatto dei poveri. Grazie alle sue lotte, in particolare a difesa delle donne lavoratrici, fu eletta delegata e partecipò al Congresso Nazionale del PCI a Roma del 1956.
Con questo romanzo, volevo renderle onore e giustizia, volevo che quel suo impegno, quel suo coraggio, quegli ideali a cui teneva così tanto, non andassero persi.
Viviamo in un mondo che ha bisogno di esempi di donne coraggiose.

LF: Stai lavorando ad un nuovo Progetto?

C: Sto lavorando a una nuova storia di donne (ci saranno tre protagoniste), ambientata in tre periodi storici diversi tra Cagliari e Nuraddei, lo stesso paese in cui si svolge Il profumo della mimosa.

Ovviamente non mancheranno i richiami a questo romanzo, ma le due storie restano indipendenti l’una dall’altra. Per ora, non posso dirvi altro!

 

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