Finto Buonismo, il caso Nadia Toffa
Oggi vorrei parlarvi di quello che ormai considero il nuovo male dell’ umanità: il finto buonismo.
Di cosa si tratta? Di quel comportamento che spinge a celebrare e santificare le persone solo dopo essere morte mentre prima o non le si considerava affatto o le si accusava per come queste avevano deciso di portare avanti la loro vita.
Nadia
Un caso eclatante è quello di oggi, con la morte di Nadia Toffa, storico volto del programma Le Iene che nel 2017, dopo aver scoperto di avere il cancro, ha deciso di condividere la sua malattia e i momenti della sua vita radicalmente cambiata sui social, cercando di trasmettere a chiunque la seguisse speranza, coraggio, forza di volontà, grinta e soprattutto orgoglio.
Pochi mesi dopo, la giornalista è stata accusata di lucrare sulla sua malattia, di sfruttarla per avere più notorietà, come se i vari premi che aveva conseguito negli anni non bastassero ad attestare la sua bravura e la sua professionalità.
Questa mattina mi sono svegliata con questa notizia: Nadia Toffa non c’è più e come al solito il popolo del web si è scatenato con messaggi di cordoglio, di vicinanza alla famiglia.
Sì, anche quelle persone che non possono fare a meno di sputare sentenze su come gli altri decidono di condurre la propria vita; quelle persone ora la chiamano “guerriera”, prima invece cos’era. Chi era?
Ciao Nadia