Evita Peron, la donna che ha fatto piangere l’Argentina

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Evita Peron, la storia di una grande lady

Evita Peron è stata una delle grandi donne della storia. La first lady Argentina è diventata un simbolo per il suo popolo e una delle personalità politiche più conosciute e amate.

Infatti il suo ruolo sulla scena politica non è mai stato solamente di rappresentanza. Evita Peron ha creduto con tutta sé stessa nel peronismo e ha dedicato la sua vita a combattere per gli ideali che condivideva con il marito.

Le sue umili origini, la sua attenzione ai diritti delle minoranze lavoratrici, e la sua morte prematura hanno contribuito a imprimere il suo nome nel cuore degli Argentini, e del mondo.

Gli esordi e la carriera di attrice

Figlia illegittima, cresciuta nel quartiere povero di Los Toldos, Evita nasce il 7 maggio 1919 con il nome di Eva María Ibarguren. Cambierà nome in Maria Eva Duarte de Peron solo in seguito al matrimonio. La via dove trascorre l’infanzia oggi si chiama proprio via Evita Peron, per ricordare questa figura idolatrata dal popolo argentino.

Fin da ragazzina deve fare subito i conti con la durezza della vita che la circonda. La condizione di figlia illegittima infatti grava su di lei e sui fratelli, rendendoli dei reietti. In questo periodo Eva, la futura Evita (vezzeggiativo con cui diventerà famosa) inizia a sviluppare un’autentica avversione verso le ingiustizie e le prevaricazioni.

Evita Peron, un simbolo per l'Argentina

Evita Peron

A quindici anni si trasferisce a Buenos Aires dove muove i primi passi nella carriera di attrice. Infatti recitare era sempre stato il sogno di Eva.

Nonostante la fragile costituzione e le iniziali difficoltà, la sua tenacia le permette di recitare in alcune produzioni di buon livello. In seguito la futura Evita Peron reciterà anche alla radio, prestando la sua caratteristica e dolcissima voce a numerosi personaggi.

Juan Domingo ed Evita Peron, una storia d’amore sulla scena politica

Nel 1944, in occasione del disastroso terremoto di San Juan, Evita conosce Juan Domingo Peron.

Evita e Juan Domingo Peron

Evita e Juan Domingo Peron

Peron era un colonnello autore, insieme ad altri militari, del Colpo di Stato del 1943. Insieme ai suoi commilitoni, l’uomo era sceso in campo contro la corruzione sempre più dilagante all’interno dei partiti politici al governo.

Evita cattura la sua attenzione facendosi notare in primo luogo per il suo impegno verso i poveri e i bisognosi. Spesso si prende cura di chi ha più bisogno di aiuto, aprendo le porte della sua abitazione e offrendo asilo e sostegno.

Nel corso del festival organizzato dall’esercito per ricostruire la città di San Juan, Juan Domingo ed Evita Peron si incontrano di persona per la prima volta. Non sanno ancora che da quell’incontro avrà luogo un matrimonio destinato a cambiare il futuro dell’Argentina. 

La loro storia d’amore conoscerà un primo ostacolo nel 1945, quando Juan Domingo Peron diventa un personaggio scomodo agli occhi dell’esercito e viene arrestato e deportato a Martin Gracia. Separata dall’uomo che ama con tutto il suo cuore, Evita si ricongiunge con lui in seguito alla protesta dei descamisados.

Il 22 ottobre del 1945 i due si sposano ed Eva diventa Evita Peron. È la nascita di una leggenda.

La carriera politica e la morte

In seguito al matrimonio Evita Peron sostiene l’impegno politico del marito e abbraccia con determinazione la causa del peronismo.

Il suo contributo non perde di vista le minoranze rappresentate soprattutto dalle donne. Una delle grandi femministe della storia, Evita Peron non risparmia le energie affinché alle donne dell’Argentina siano riconosciuti gli stessi diritti degli uomini. Nel 1949 proprio lei sarà alla testa del Partito Peronista Femminile.

Ma il suo impegno non riguarda solo le donne. Sarà infatti la stessa Evita a fare da portavoce per gli ideali del marito presso fabbriche, sindacati e lavoratori. Diventa per Peron quella che oggi che si chiamerebbe esperta di public relations.

Sempre lei darà il nome alla Fondazione Evita Peron, che si pone come obiettivo di sconfiggere la povertà in Argentina e garantire condizioni di vita idonee a tutti i ceti sociali, anche quelli più umili.

Evita sul letto di morte

Il corpo mummificato di Evita

In questo periodo la sua salute, sempre fragile, comincia a declinare ulteriormente. Il popolo argentino la vuole candidata come vicepresidente, ma le sue condizioni fisiche le impediscono di farsi carico di un simile fardello. Nel 1951 le viene diagnosticato un tumore all’utero.

Le sue condizioni peggiorano, ma non le impediscono di continuare a lottare fino all’ultimo. Come quando voterà per il marito da un letto d’ospedale, o quando saluterà per l’ultima volta l’Argentina durante il discorso dal balcone della Casa Rosada, nel 1952. Proprio il suo discorso ispirerà la celebre canzone “Don’t Cry For Me Argentina” nel musical Evita, che le dedica Andrew Lloyd-Webber.

Evita Peron muore il 26 giugno dello stesso anno, appena trentatreenne. Il suo corpo viene successivamente mummificato e le sue spoglie riposano nel Cimitero della Recoleta, in un bunker di massima sicurezza.

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