Ci mancava solo il Reddito di Maternità!
A proposito di Reddito di Maternità…
Quel giorno in negozio aspettavamo l’altissimo: il sommo direttore supremo.
Per l’occasione avevamo tirato a lustro ogni angolo e lui era arrivato a fine mattinata, quando le clienti avevano appena terminato le gare di “tira la maglia”.
Stavo giusto cercando di liberare una maglia in cotone bucherellato con in bucherelli infilzati nelle grucce quando alle mie spalle udii un “E così lei sta sostituendo la responsabile che è in maternità”.
Ingoiando la maglia e una gruccia in un sol boccone risposi “Sì” e inventandomi una sfrontatezza che non mi apparteneva gli porsi la mano destra.
Lui me la strinse forte, la stretta da sommo direttore supremo e io strinsi più forte: la stretta di una commessa che fa la responsabile, ma la pagano da commessa.
“E quando ha intenzione di tornare questa responsabile?”
“Beh, si parla di almeno altri sei mesi dato che non è entrata ancora in maternità obbligatoria”
“Bah, le donne di oggi, mia madre ha lavorato nei campi fino al nono mese!”
“Avrà respirato parecchio letame visto che ha partorito un figlio che fa discorsi di me**a”
Avrei voluto dirgli, uh come avrei voluto dirglielo ma non mi uscì un suono, anche se sentii le guance avvampare. Non dissi nulla, con quel posto mi ci stavo pagando il mutuo.
Quando toccò a me e comunicai la mia gravidanza in azienda il diretto superiore esclamò: “Proprio adesso? In questo periodo!”
“Scusa se non ho incastrato il concepimento tra l’inventario e i saldi, in effetti avrei potuto attendere che la tirocinante fosse più autonoma (ma quando mai una tirocinante può diventare autonoma è un ossimoro), avrei dovuto farti una telefonata per chiederti sto ovulando che faccio, passo? Ma sai, l’azienda non è mia e neppure tua, l’organico non l’ho stabilito io e neppure tu, soprattutto chi l’ha stabilito è parecchio ottimista se pensa che da un momento all’altro io non possa assentarmi che so…per morte accidentale. In effetti dovrei avvisare in largo anticipo pure per quella.”
Avrei voluto dirgli, ma non lo feci e quasi mi giustificai che io donna lavoratrice avevo deciso di lavorare e di farmi una famiglia.
E giuro che per 10 anni ho fatto egregiamente entrambe le cose sollevando da qualsiasi rischio sia il lavoro che la famiglia, azzerando ogni lato negativo sia a lavoro che in famiglia.
Ce l’ho fatta, addossando tutto sulle mie spalle, tutta la stanchezza e lo stress.
“Sì scusa, sono stanca” Mi azzardai ad ammettere un giorno.
“E per quale motivo? Un giorno a settimana libero ce l’hai, non sei mica l’unica mamma che lavora”
Una volta per caso, lessi del congedo di maternità in Norvegia, del bonus bebè e della paternità.
In Norvegia ogni individuo nasce e può contare su un patrimonio personale di 161mila euro.
In Italia un bambino nasce e ha già un debito di 38mila euro, infatti per farlo piangere l’ostetrica non dà più uno schiaffetto sul sederino, ma gli sussurra nell’orecchio “Ci devi 38mila euro” e quello piange.
Io ho goduto di maternità anticipata all’80%, maternità obbligatoria e maternità facoltativa al 30% e come me tante altre mamme. Sufficiente?
Ce lo siamo fatte bastare, poteva andarci peggio.
In effetti dopo è andata peggio, perché mi son resa conto che dopo l’anno di età i miei figli non hanno spiccato il volo.
Non son diventati autonomi, immuni alle malattie, capaci di gestirsi, ora che ci penso a un anno avevano appena imparato a camminare.
Che fregatura, a saperlo nascevo gatta!
Perché il lavoro non è cambiato, nonostante fossero cambiate le mie esigenze.
Che pretese eh? Anziché ringraziare di averlo un lavoro!
Sì qui funziona così, se hai un lavoro sei invidiato e se ti lamenti meriti la crocifissione.
Scusate se ve lo dico ma se mi avessero accettato il part time ci sarebbe stato posto per una di voi…
Comunque i tempi son cambiati, io non lavoro più e per il 2019 son previste delle belle novità! Ma che bello, mi dico, son contenta per le neo mamme.
Io sono fuori dal giro ma per le mamme del 2019 che lavorano son felice che siano state migliorate le loro condizioni.
Vediamo…
– Da quest’anno le donne potranno scegliere di continuare a lavorare fino al nono mese di gestazione, con il via libera del medico, e di usufruire di 5 mesi di congedo di maternità dopo il parto.
Oddio il direttore e la sua mamma avevano ragione!
– Il congedo obbligatorio di paternità è stato confermato anche per il 2019 e allungato di 24 ore. Meno male… –
L’assegno di natalità verrà erogato per il primo anno di vita di un figlio. Chi ha un reddito Isee pari o inferiore a 7.000 euro, avrà 192 euro al mese.
Con l’ Isee compreso tra 7.001 e 25.000 mila euro, non oltre, il bonus sarà di 80 euro mensili (uguale ad ora).
Per il secondo figlio è prevista una maggiorazione del 20 per cento della somma base.
Aspetta, quindi mi state dicendo che non è stata migliorata la condizione lavorativa, nessun aiuto che consenta alle mamme di stare tranquille a lavoro senza spendere un patrimonio al nido, nessun aiuto fiscale per le aziende che sostituiscono le mamme in maternità con nuove assunzioni, nessuna parità nel congedo dei papà (wow 24 ore in più, tanto i bambini son delle mamme!), ma al contrario, un’ulteriore spinta a licenziarsi, stare a casa a badare alla prole per ricevere un assegno che a malapena copre il costo della pasta allo zinco?
-Per i genitori con tre o più figli (almeno uno dei quali nato nel triennio 2019 -2021) è prevista la concessione gratuita di un terreno statale per un periodo di almeno 20 anni (idem per le società costituite da giovani imprenditori agricoli che riservano ai nuclei familiari una quota societaria almeno pari al 30 per cento).
Un terreno. Da coltivare.