Audiolibri, un altro modo di Leggere
La mia vita è costantemente scissa tra lettura e scrittura (se non teniamo in conto l’andare all’università, in palestra, dormire).
A volte, spesso ormai, a dire la verità, arrivo alla sera con gli occhi distrutti. Vorrei tanto leggere, sono esausta, non ci riesco.
Questa però non è una buona scusa: l’idea di rinunciare alla lettura di un buon libro prima di andare a dormire mi mette di pessimo umore, così sono arrivata a una fantastica soluzione, gli audiolibri.
Inizialmente ero molto scettica anche perché sono una purista della carta stampata, per me tenere un libro tra le mani, addormentarmi con le sue parole, sentirne il profumo sono tutto ciò che un e-reader non può dare.
Alla fine però mi sono ricreduta, ho pensato che al di là del supporto è il contenuto a fare la vera differenza, inoltre non si può mettere in dubbio la loro agevolezza e le loro tante funzionalità.
Il primo pregio in assoluto è la comodità di trasporto: quanti libri può contenere un leggerissimo e-reader? E l’app di audiolibri sul nostro inseparabile smartphone?
Un numero considerevole. E per i lettori è un’importante fonte di risparmio: spazio in libreria e nella borsa non è cosa da poco.
Torniamo però al focus centrale di questo articolo: gli audiolibri, perché usarli e il loro essere un modo alternativo di leggere.
Ascoltare qualcuno che legge per noi ci riporta a tempi lontani e mitici, quando la scrittura ancora non esisteva e tutte le conoscenze venivano tramandate oralmente.
O, più semplicemente, ai tempi d’oro dell’infanzia quando genitori e nonni leggevano le fiabe per farci addormentare.
O ancora, per chi come è nato negli anni Novanta, alle audiocassette di favole da ascoltare a ripetizione fin quando si imparavano a memoria e fino a quando non le consumavamo.
Insomma, un modo nostalgico di intendere la lettura.
Quando utilizzarli
Dato che i tempi mitici sono passati e l’infanzia è finita, come possiamo utilizzare oggi gli audiolibri? Ho cercato di trovare per voi cinque modi per sfruttarli al meglio.
Nei tempi morti: quando siamo in fila dal medico o, peggio ancora, alle poste o quando aspettiamo che qualche amico ritardatario ci raggiunga.
In viaggio: che sia la solita strada per andare all’università o a casa o che sia il viaggio della vita, perché non ascoltare un buon libro?
Ci aiuterà a far passare più velocemente il tempo e a tenerci compagnia, senza sentire la noia o la solitudine.
Mentre cuciniamo o riordiniamo casa: azioni quotidiane e necessarie che con un buon libro diventano sicuramente molto più piacevoli.
Durante l’attività fisica: sul tapis roulant o sulla cyclette, senza però dimenticare di scambiare una parola con chi in quel momento sta soffrendo come noi!
Prima di dormire: il momento in cui gli audiolibri sono per me fondamentali;
aiutano a rilassarmi e a sognare ad occhi aperti prima di farlo a occhi chiusi.
Potrei trovare molti altri momenti adatti all’ascolto ma credo che il concetto sia chiaro: l’audiolibro è un mezzo utilissimo per riempire momenti altrimenti vuoti con un testo che invece può arricchirci.
Un modo per continuare a crescere anche quando è impossibile tenere concretamente un libro tra le mani.
Personalmente mi ha cambiato la vita, ora credo di non poterne più fare a meno.
Al momento ho provato due applicazioni: Audible di Amazon e Storytel.
La prima permette una prova gratuita di un mese ma non mi ha convinto fino in fondo, motivo per cui ho rimandato l’utilizzo degli audiolibri per un po’.
La seconda, invece, è perfetta: non solo ha un catalogo molto vasto e in costante crescita ma permette di ascoltare i libri anche offline e di impostare i tempi di lettura (ideale per la sera, per evitare di addormentarsi senza spegnere l’applicazione).
Anche in questo caso è possibile fare una prova gratuita (quattordici giorni).
Entrambe hanno un abbonamento fisso: 9, 99 euro al mese, un prezzo molto buono se si tiene conto della possibilità di ascoltare qualsiasi libro in catalogo senza alcun limite di tempo.
Libri in ascolto
Al momento sto ascoltando Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas, letto da Moro Silo che avevo già sentito in Il maestro e margherita di Michail Bulgakov.
Questo è anche un modo per scoprire voci incredibili, narratori capaci di far vivere le pagine degli autori, interpretandole in maniera strabiliante.
Un’ulteriore riflessione: quando leggiamo da soli, ascoltiamo esclusivamente la nostra voce e seguiamo il nostro ritmo.
Quando a leggere è qualcun altro, invece, siamo obbligati a seguire tempi diversi, ad esercitare la nostra capacità di ascolto, di concentrazione, a conoscere la storia attraverso gli occhi e l’interpretazione di un altro, aspetto che ci regala nuovi punti di vista da esplorare.
Quindi, che dire? Vi consiglio di provare questa nuova avventura. Una traversata in compagnia non di uno ma di due nuovi amici: l’autore e il lettore.