Amelia Earhart: chi fu la prima donna a sorvolare l’Atlantico
Il 17 Giugno del 1928 Amelia Earhart compie la traversata dell’Oceano Atlantico con un Fokker F.VII, rinominato Friendship. Assieme a lei il pilota Stultz e il co-pilota e meccanico Gordon. Probabilmente al suo arrivo sul vecchio continente non si aspettava la gloria e gli elogi che in realtà ricevette. Tutti erano lì ad attenderli per lei, perché in quel momento era la prima donna ad aver attraversato l’Atlantico in volo.
Ma questo non fu il solo record che la portò ad essere la donna con le ali, fonte di ispirazione per generazioni a seguire, la famosa Lady Lindy, come fu soprannominata.
“Amelia ha mostrato alle donne quello che possono fare. Il modo più efficace per farlo è farlo” – Gore Vidal.
La passione per il volo di Amelia Earhart
Amelia Mary Earhart nasce ad Atchison, in Kansas, il 24 Luglio del 1897. Qui vivrà fino al 1908, nella casa dei nonni, assieme alla sorella, fino a quando non raggiungerà mamma Amy e papà Edwin a Des Moines, nell’Iowa.
La sua vita cambia radicalmente all’età di 23 anni, quando assieme al padre, assiste ad un raduno aeronautico a Long Beach, in California. Qui per la prima volta sale a bordo di un biplano. Un solo dollaro che la porta a fare un giro turistico di 10 minuti sopra Los Angeles, ma fu sufficiente. Fu sufficiente per capire ciò che realmente volesse fare della propria vita. Quel giorno Amelia decise che avrebbe imparato a volare, contro tutto e tutti.
“Ne ho fatto esperienza in prima persona e sono a conoscenza della discriminazione nei confronti delle donne nei diversi settori: un pilota è un pilota e spero che questo venga riconosciuto, in modo tale che uomini e donne possano raggiungere i propri obiettivi equamente. Voglio dunque fare quello che gli uomini hanno già fatto e, occasionalmente, quello che gli uomini non hanno ancora fatto”.
Le lezioni di volo
Iniziano subito le lezioni di volo, ma Amelia non è un tipo facile da gestire, e non solamente perché all’epoca non vi erano molte altre donne nel mondo dell’aviazione.
Lei voleva fare le cose a modo suo, salire a bordo con un vestito o con un semplice pantalone, al posto del classico abbigliamento da aviatore. Indossare un cappello a tesa corta al posto del casco. Tagliarsi i capelli, un poco alla volta, senza farsi notare da colleghi e familiari, per accentuare quell’aspetto mascolino che era stanca di dover nascondere.
“La cosa più difficile è prendere la decisione. Il resto è pura tenacia. Le paure sono tigri di carta. Puoi fare qualsiasi cosa tu voglia. Puoi agire per cambiare e per controllare la tua vita” – Amelia Earhart.
Poco più che vent’enne Amelia fa di tutto pur di frequentare le lezioni di volo e racimolare i soldi necessari. Intraprende qualsiasi lavoro, anche guidare un camion. Riesce addirittura a comprare un aereo, un biplano, ma sembra che il volo debba rimanere un hobby del weekend.
I record di Amelia Earhart
Nonostante ancora non riesce a coronare a pieno i propri sogni, Amelia può finalmente volare, con i brevetti conseguiti e il suo personale e adorato biplano. Proprio con esso conquista il suo primo record femminile, salendo a 14.000 piedi.
Nel 1928 il capitano Hilton H. Railey le propone di divenire la prima donna ad attraversare l’Atlantico. Fu così che, dopo diversi rinvii a causa mal tempo, il 17 Giugno dello stesso anno, dopo 21 ore di volo, atterra in Galles, segnando il secondo record.
Nel 1931 è la volta del suo secondo record d’altitudine, questa volta è un record assoluto a livello mondiale, 18.415 piedi.
Nel 1932 si ritrova a sorvolare nuovamente l’Atlantico, questa volta in solitaria. Parte da Terranova e, in quattordici ore e cinquantasei minuti, arriva a Londonderry, nell’Irlanda del Nord. Prima di lei solamente un altro pilota (uomo) era riuscito nell’impresa.
Nell’Agosto dello stesso anno Amelia è di nuovo una prima donna: la prima ad attraversare gli Stati Uniti senza scali, da Los Angeles a Newark.
L’ultimo record, infine, lo segna con la traversata del Pacifico, da Oakland a Honolulu.
“Earhart ha dato alle persone speranza. È stata una fonte di ispirazione per sognare e sognare in grande” – Hillary Clinton.
Il giro del mondo
Nel 1936 Amelia iniziò a pianificare la più grande delle sue imprese, il giro del mondo in aereo, 47.000 km. Inizia l’impresa, non con poche difficoltà. Ma alla fine, dopo ventotto giorni Amelia arriva a Lae, in Nuova Guinea. Da qui partiva la tratta più pericolosa di tutta la circumnavigazione del globo, 2.900 miglia in mezzo all’Oceano Pacifico, fino all’isola di Howland.
Alcune chiamate radio della Earhart che segnalano alcuni problemi e poi più nulla. Per due settimane (dal 1 al 19 Luglio 1937) i soccorsi scandagliarono 250.000 miglia quadrate di oceano, ma dell’aereo e dei suoi occupanti non si seppe più nulla.
È dell’anno scorso, dopo 80 anni, la notizia che alla fine, i resti ritrovati su una remota isola dell’Oceano Pacifico, appartenevano proprio ad Amelia Aerhart.