Alla ricerca della Verità: come è morto Manuel Piredda?
Leggo incredula un post su facebook. Leggo e le lacrime cominciano a scorrere sul viso, per rabbia, per non so neanche io quale motivo.
Parlo di quello che fino a qualche ora fa ho sempre chiamato tentato femminicidio nei confronti di Valentina Pitzalis.
Ho provato a contattare più volte Valentina per intervistarla per la mia rubrica Sardegna in Rosa, volevo raccontare la sua storia sperando che fosse d’aiuto alle donne. Sperando che altre donne leggendo la sua storia potessero trovare il coraggio di denunciare. Purtroppo per impegni legati alla sua salute non sono riuscita ad intervistarla.
Troppe volte la cronaca ci racconta di femminicidi, di uomini che usano la loro forza in famiglia.
Io stessa conosco la violenza maschile e so quanto può segnare la vita di una donna, di una madre, di una figlia e di un figlio!
Questa volta però non riuscivo a prendere una posizione netta.
Mi spiego. Ero solidale con Valentina, da donna le ho creduto subito e a priori. Però ero moralmente vicina alla madre di Manuel e da madre mi dicevo che anche io avrei voluto sapere con certezza la verità su mio figlio.
Non ho mai avuto il coraggio di contattare sua madre! Codarda direte voi… no semplicemente da madre non avrei saputo davvero confrontarmi con un dolore così innaturale come quello di perdere un figlio!
Manuel era già morto?
Oggi sul gruppo facebook di Manuel, sua madre ha pubblicato un post… ve lo ripropongo :
“I periti del giudice quindi gli unici che sono al di sopra delle parti hanno dichiarato che Manuel era già morto quando è stato cosparso di benzina e poi bruciato. Il corpo era lì dove è stato ritrovato dai carabinieri e la benzina e le fiamme hanno colpito solo la parte anteriore mentre la schiena la nuca e la parte posteriore della testa non sono stati bagnati dalla benzina e non hanno preso fuoco. Infatti i Periti hanno prelevato i capelli e li hanno esaminati e Manuel non era sotto effetto di droghe o alcool o psicofarmaci. Aveva una piccolissima quantità residua di xanax. Non si è suicidato. Non è morto per incidente mentre tentava di scappare. Non ha usato benzina e dato al fuoco l’indagata. Non aveva guanti. È morto per asfissia meccanica fatta da un’altra o più persone. Le ustioni di pitzalis non sono compatibili con la dinamica raccontata ai carabinieri nel 2011. Lei non poteva vedere perché aveva le palpebre carbonizzate era in un’altra stanza e c’era fumo. L’incendio si è sviluppato solo nell’andito perché l’unico punto di incendio era il cadavere e lei si è bruciata per errore in seguito a un ritorno di fiamma. Non aveva calcolato che l’andito era saturo di vapori della benzina e quando ha acceso il fuoco ha preso fuoco anche lei. Stanno cercando di allungare la brodaglia. Il 18 marzo verranno sentiti i Periti del Giudice che hanno fatto gli esami di laboratorio cioè la professoressa Margherita Neri di Ferrara e la professoressa Bertol. Lasciamoli fare. Tanto il rinvio a giudizio con quello che hanno testimoniato oggi i Periti.”
Roberta Mamusa
La Verità
E’ terribile per me non riuscire a farmi un’idea o dovermi ricredere su qualcosa soprattutto se riguarda una donna. Io che mi batto e combatto per le donne a prescindere.
Ma oggi prendo atto che forse la verità che fino ad ora abbiamo ascoltato ha bisogno di essere chiarita.
E allora da madre, ma anche da donna chiedo e pretendo che la verità vera venga alla luce.
Se Manuel è colpevole le scuse vanno a Valentina ovviamente. Ma se Manuel è innocente la sua memoria va riabilitata e le scuse vanno a sua madre.
Senza presunzione ma con profondo dolore spero che questo post possa contribuire a farci riflettere!