Claudia Aru, insulti social per la foto dei bimbi in costume sardo

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Claudia Aru

Claudia Aru

Reduci dall’otto marzo, dai tanti stati sui social inneggianti al rispetto della donna, alla tolleranza e alla parità, stiamo assistendo in queste ore ad un vero e proprio atto di bullismo nei confronti della cantante sarda Claudia Aru.

La sua colpa? Aver postato il 6 marzo uno scatto di Christopher Porcu che ritrae due bambini in costume sardo.

Il tutto accompagnato dalla frase “la sardegna che mi piace”!

Che male c’è direte voi. Nessuno vi rispondo. Ah già, c’è un particolare, uno dei due bambini è di colore, quindi, secondo i più rinomati esperti sulle origini della razza, non sardo!

Schifoso razzismo

Io non riesco neanche ad immaginare che i miei conterranei, il mio popolo, da sempre costretto ad emigrare e quindi a vivere in altre parti del mondo si sia impregnato fino al midollo di tanta intolleranza, razzismo, e di tanto odio verso il prossimo.

A Claudia sono stati rivolti insulti della peggior specie, augurio di stupro, commenti inenarrabili!

Abbiamo raggiunto Claudia e le abbiamo chiesto chiarimenti.

Claudia, cosa ti ha più ferita?

Claudia AruC: “Oltre ai soliti Puttana e varie, che ormai è l’offesa più banale che si possa rivolgere ad una donna quando si hanno argomenti sterili ed inutili, ciò che più mi ha fatto male è stato il pensiero dei bambini!

Io sono grande e vaccinata, ho spalle larghe e mi so difendere. Leggere commenti tipo il treno per il nord è pronto, oppure che c’erano i forni crematoi per questi bambini o bambini “abrustoliti”.

Leggere che i sardi sono puri e genuini è uno schifo di frasario.

Queste persone prima avevano paura di fare certe affermazioni oggi si sentono in diritto di esprimere certe oscenità!

La cosa più ridicola e grottesca è che Facebook ha bloccato me! Non gli autori dei commenti razzisti e sessisti, ma me che ho denunciato pubblicando gli screenshot!

Ho dovuto ripubblicare gli screenshot cancellando i nomi.

Claudia Aru
Claudia Aru
Claudia Aru

Ma sto seriamente valutando l’ipotesi di procedere per vie legali e di chiedere un risarcimento danni da devolvere poi ai centri di accoglienza!”

Basta!

Io non so perché ancora oggi ci sia il bisogno di ribadire l’uguaglianza e l’esistenza di un unica razza, quella umana! Sta di fatto che la storia non ci ha insegnato davvero nulla.

Io sono sarda, orgogliosa, fiera, ma non superiore a qualcuno, non meglio di nessuno.

Io sono prima di tutto un essere umano, nata in un mondo che condivido con altri, nel quale sono ospite, e nel quale ho avuto la fortuna di essere nata nella parte “buona”.

Io credo che la Sardegna non sia mia, ma sia una madre terra che è pronta ad abbracciare i suoi figli umani, qualsiasi sia la loro provenienza, il loro colore, la loro religione!

#IOSTOCONCLAUDIAARU #IOSONOSARDAACOLORI

#NOALRAZZISMO

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