La protesta dei Pastori a Carbonia

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Pastori

Al grido di “noi non molliamo” è cominciata la protesta del Pastori Sardi stamattina sul Ponte di Sirai a Carbonia.

In centinaia si sono dati appuntamento e come ormai ci hanno abituato in questi giorni hanno “buttato il latte” dal cavalcavia sulla SS 126.

La richiesta è sempre e solo una: un litro di latte pagato ad un giusto prezzo e non a 58 centesimi di Euro netti!

“Vogliamo far capire chi sono veramente i sardi e forse ci stiamo riuscendo” dice Andrea portavoce dei Pastori del Sulcis, e continua:

“Questa non è una semplice influenza o un banale mal di pancia, questa è una vera e propria febbre totale. Se siamo arrivati a questo punto la colpa è soprattutto della politica, perché sono quasi 30 anni che combattiamo per i nostri diritti.

E oggi il latte, il nostro bene più prezioso non doveva essere buttato in strada, ma questo è l’unico modo per farci ascoltare!”

Io mi auguro che ciò che si è detto ieri all’incontro con Conte venga attuato, perché un accordo è possibile e deve essere trovato.”

Ma è tanta la rabbia dei manifestanti. Un pastore mentre butta il suo latte mi dice: “ Non vogliamo elemosina da nessuno! Ci devono riconoscere il nostro lavoro.

In Sardegna da domani non si regala più nulla. I pastori di Sardegna non regalano più niente a nessuno. O pagano il nostro lavoro o niente!”

Questa la cronaca di una giornata di protesta, di rabbia, di disperazione. Una lotta che fa male al cuore, che fa male alla nostra Terra.

La rabbia e la lotta dei pastori e la rabbia e la lotta di un’Isola intera e Unita.

Al grido di FORZA PASTORI, la lotta continua!

Pubblicato da Francesca Marongiu su Martedì 12 febbraio 2019

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