Regionali Sardegna, conosciamo Giulia Lai
La campagna elettorale è in pieno svolgimento e La Frack Magazine continua il suo percorso di conoscenza delle candidate Donna alle prossime elezioni regionali Sarde.
L’ospite di oggi è Giulia Lai, giovane avvocata di Cagliari che ha accettato di raccontarsi ai nostri lettori:
Chi è Giulia Lai
G: Giulia Lai è un giovane avvocato. Terminati gli studi postuniversitari ho scelto con convinzione di tornare in Sardegna, da allora lavoro e mi impegno politicamente al fine di tutelare i diritti della mia terra e del mio Popolo.
Perché hai scelto di candidarti?
G: La mia candidatura in Autodeterminatzione nasce dalla volontà di contribuire attivamente alla costruzione di una Sardegna libera, autodeterminata e non più sottoposta a decisioni prese da amministrazioni lontane che non tengono conto delle specificità del nostro territorio.
Il mio impegno politico ha come orizzonte il miglioramento sociale, economico e ambientale della Sardegna attraverso politiche che incentivino i giovani a rimanere in Sardegna e, per quelli già partiti, a tornare.
A cosa daresti priorità nel caso venissi eletta?
G: Mi impegnerò nella progettazione dei finanziamenti a favore delle giovani Partite IVA, siano essi liberi professionisti o piccole-medie imprese; ciò potrà avvenire attraverso l’accelerazione della spesa dei fondi europei che Autodeterminatzione ha inserito nel proprio programma: dall’attuale mezzo miliardo di euro prevediamo di arrivare ad un miliardo e mezzo.
Inoltre, disporremo immediatamente una cifra di un miliardo per incentivare le piccole e medie imprese e favorire investimenti complessivi di cinque miliardi nei settori della ricerca e dell’innovazione dei processi e dei prodotti.
Un altro aspetto fondamentale del mio mandato sarà la proposta di uno smantellamento progressivo delle basi e poligoni militari presenti sul nostro territorio e che ad oggi occupano trentacinquemila ettari di terra, di fatto sottratti al popolo sardo.
Base fondamentale di tale percorso sarà una iniziale analisi e mappatura completa di tutte le zone interessate da occupazione militare per capire la reale portata del fenomeno e dell’entità del danno provocato all’ambiente.
Come soggetto politico chiederemo allo stato italiano di procedere ad una reale bonifica del territorio e che ciò avvenga a proprie spese.
Affinché l’assenza della base non generi un calo dell’occupazione nei territori interessati provvederemo all’implementazione di politiche di formazione e/o riconversione professionale di tutti quei lavoratori inseriti direttamente e indirettamente nel settore militare.
Mi impegnerò strenuamente affinché lo stato italiano risarcisca la nostra isola per tutti i danni provocati all’ambiente e alla salute dei cittadini e per questo sarà urgente creare un registro tumori, ad oggi assente in Sardegna.
Infine, con l’inaugurazione dell’anno giudiziario, è emerso un dato allarmante: in Sardegna, tra luglio 2017 e giugno 2018, sono aumentati i procedimenti per i delitti contro la libertà sessuale, di stalking e pedopornografia: 437, di cui 277 per atti persecutori.
Sono aumentati anche i procedimenti per maltrattamenti in famiglia, spesso in contesti di disagio economico e sociale non di rado condizionati da abuso di alcool e droghe.
La tutela delle donne e dei soggetti deboli, dovrà partire da un potenziamento della rete degli assistenti sociali e degli psicologi, quindi con erogazione di maggiori risorse ai comuni, affinché possano individuare le situazioni critiche e
intervenire tempestivamente.