La tessitrice del Sulcis: vi racconto Arianna Pintus
Arianna Pintus e la sua passione per la Sardegna
Non ci son dei modi per essere sardi. La Sardegna è una terra che è dentro i suoi abitanti, proprio come lo è una madre per i suoi figli. E dentro Arianna c’è davvero tanta sardità!
Originaria di Carbonia, la incontro in una bellissima mattina di primavera nel suo laboratorio ubicato nel borgo medievale di Tratalias, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato.
Secondo le poche fonti presenti pare che Tratalias sia sorta intorno all’anno Mille, nella regione del Sulcis.
La parte più antica del borgo è quella situata attorno alla cattedrale romanica, ossia l’attuale Centro Storico.
La sua struttura è rimasta immutata dal periodo medioevale in cui maggiormente il paese estese la sua espansione.
Oggi il Borgo ospita prevalentemente eventi e laboratori che mirano a promuovere la cultura e le tradizioni di Tratalias e di tutto il territorio del sulcis-iglesiente.
Sa Domu de Su Linu
Entrando nel laboratorio di Arianna, Sa Domu De Su Linu, si viene davvero catapultati in un’altra epoca.
La mia attenzione viene subito catturata da un telaio che Arianna mi conferma essere antichissimo, che si tratta di un dono che è riuscita a restaurare e utilizza per i suoi lavori.
Arianna è una tessitrice. Non una semplice tessitrice però. Attraverso il suo lavoro lei crea un prodotto che divulga non solo la bellezza dell’oggetto stesso, ma anche la storia, il racconto, la tradizione che la sua opera finale rappresenta.
Lei è una di quelle ragazze di Sardegna che è cresciuta a pane e racconti.
Inizia a cucire da piccola, cercando di imitare nel modo migliore la sua nonna dalla quale ha assorbito arte e sapere e ha sicuramente ereditato il gene del saper creare.
Verso i 17 anni inizia a documentarsi sulle simbologie dei tessuti sardi. Si rende conto che esistono varie analogie tra l’antica cultura sarda e quella di altri popoli. Il passo successivo verso la tessitura è breve, nel 2007 impara a filare e a tessere il bisso marino e la lana. Segue poi la curiosità verso il lino. Anche in questo caso Arianna studia, si documenta, riesce a recuperare attrezzi del passato appartenuti anche ai suoi familiari, si dedica a questa nobile fibra vegetale. Non è stato certo facile per lei, ma mai , neanche per un minuto ha pensato di mollare.
Non solo si dedica alla lavorazione del lino, ma inizia anche a coltivarlo e a seguire tutte le fasi che lo portano a diventare materia prima per i suoi prodotti.
Non solo un prodotto finito, ma una vera e propria opera d’arte
Ogni lavoro di Arianna è un pezzo unico. “Un lavoro di ispirazione, ricerca”. La sua non è un’opera artigianale. Per lei i suoi lavori “non sono dei semplici prodotti, sono delle creazioni che realizzo quando ho realmente l’ispirazione.”
I suoi lavori hanno un “elevato valore artistico e personale”. Ogni suo arazzo, sciarpa o lavoro in generale, hanno una storia che Arianna scrive, e che accompagnerà la sua creazione per sempre.
Le sue opere in giro per l’Europa
Arianna esporta le sue opere in tutta Europa e quindi esporta sempre un pò della nostra amata Sardegna.
La tessitrice di lino ( ma non solo) penso sia una delle più magnifiche risorse della nostra terra.
Arianna è una di quelle Donne di Sardegna che mi fanno davvero essere orgogliosa di essere figlia di questa Terra antica.
Lei rappresenta e racchiude in se e nelle sue opere tutto quel sapere antico e quelle leggende e tradizioni che solo in pochi hanno la fortuna di custodire.
Arianna e il collegamento esistente tra la tradizione del passato e il presente che guarda al futuro.