Volevamo solo il gasolio!

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Premetto che questo post lo scrivo come mamma, e che non mi importa di ciò che di politico sta in mezzo a tutta questa faccenda, sta di fatto che sono davvero arrabbiata. Arrabbiata, perché non voglio essere maleducata, ma voglio capire comunque come mai ancora nel 2017 si debba manifestare davanti ad un comune, o tenere i propri figli a casa perché in classe non funzionano i termosifoni!!!

Ma partiamo dall’inizio. Lunedì vado a prendere le mie due figlie alla scuola media Satta di Carbonia all’uscita,  arrivano in macchina tutte infreddolite dicendomi che hanno passato una giornata terribile perché l’impianto di riscaldamento non era in funzione. Non vi dico quanto io mi sia maledetta per non aver permesso loro di portare il cellulare a scuola in modo da potermi avvisare, cosa che d’ora in poi non capiterà più dato le ricorrenti situazioni che non vanno. Comunque si è fatto presente a chi di dovere e pare che martedì il riscaldamento abbia ricominciato a funzionare, ma una figlia me la sono dovuta tenere a casa, perché 5 ore seduta al freddo sicuramente con le temperature che si stanno registrando in questo periodo non hanno fatto bene alla sua salute, e quindi via a una settimana di febbre. L’altra nel frattempo è rientrata a scuola. Venerdì alcuni ragazzi però hanno avvisato i loro genitori che si moriva di freddo chiedendo di poter uscire prima, così tra genitori ci siamo messi d’accordo e siamo andati a prenderci i nostri figli, io per pura curiosità ho voluto rilevare la temperatura all’interno dell’edificio: 4°!!! OSCENITA’.
Sabato siamo stati obbligati a tenere i bambini a casa. Seconda figlia con la febbre!
Oggi una delegazione di genitori insieme ad alcuni docenti si è presentata presso il Comune di Carbonia chiedendo di essere ricevuti dal Sindaco.
Ci hanno fatto salire, accomodare in sala Giunta e abbiamo avuto un’ incontro con l’Assessore alla Pubblica Istruzione che ci chiedeva quale fosse il problema. Bè sinceramente già questa domanda ci ha lasciati perplessi, perché quale fosse il problema ce lo dovevano dire loro: come mail l’impianto di riscaldamento non parte? Pare fosse finito il gasolio. Come mai non è stato fatto il rifornimento? Pare che le chiavi fossero in mano alla Provincia proprietaria dell’immobile. Allora d’accordo con gli insegnanti decidiamo di recarci presso gli uffici provinciali, con l’impegno però da parte dell’assessore dell’ordino tempestivo del carburante entro la mattina e la ripresa delle lezioni regolari nel più breve tempo possibile.
Arriviamo in provincia e veniamo gentilmente ricevuti da un tecnico che ci ragguaglia e ci conferma ciò che noi già sapevamo e cioè che l’immobile è si di proprietà della provincia, ma che la stessa l’ha gentilmente concesso in uso al comune di Carbonia con ogni ONORE e ONERE, e quindi aldilà di chiavi, documentazioni che attestino il corretto funzionamento della caldaia, è competenza del comune tutto ciò che riguarda la scuola, dato che trattasi anche di scuola dell’obbligo e quindi
la caldaia può tranquillamente essere rifornita senza fare tutti questi passaggi e senza ogni volta cercare di rimpallarsi colpe su chi doveva o si chi non aveva fatto, perché in tutto questo rimbalzarsi la palla gli unici che ci hanno perso, come sempre sono solo i nostri figli.

 

1 comment

  1. Anonimo 16 Gennaio, 2017 at 19:11

    Scommetto che in comune non hanno avuto nessun disguido tecnico. …. loro stanno al caldo……. I vergini che stanno imparando …. a risolvere i loro problemi hanno imparato a risolvere quelli del cittadino. .. attendere. .. prego.

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